“Il titolo è l’annuncio dell’annuncio.”
Questo adagio da copywriter “old school” afferma una cosa importante: il titolo efficace è, prima di tutto, il titolo capace di attirare l’attenzione sul messaggio.
Se questa fondamentale funzione non viene sviluppata… il nostro messaggio non ha alcuna probabilità di esser letto.
Questo accade anche con l’email.
Ogni giorno il mio client di posta scarica decine di newsletter, DEM (Direct e-mail) e email private. Il mio occhio scansiona rapido il lungo elenco degli oggetti e finisce per fermarsi su quelli scritti in modo inusuale, curioso o rilevante per me.
L’oggetto dell’email svolge, dunque, la funzione di titolo. Blocca la scansione, accende l’attenzione.
L’oggetto dell’email secondo il copywriter
Per scrivere un oggetto efficace dobbiamo trattare l’oggetto proprio come fosse un titolo. Ricordandoci, ovviamente, che l’oggetto/titolo deve avere una relazione con il contenuto del messaggio.
Dall’ottimo Mequoda traggo questo elenco di 17 suggerimenti per l’oggetto dell’email (adattandolo un poco al mio gusto). Niente di nuovo sotto il sole ma una buona guida per ispirarsi e tentare combinazioni inedite.
- Usa le keyword (es. ampliata la gamma di trafile per pasta)
- Incalza (es. sconto del 30% fino a venerdì prossimo)
- Prometti (es. impara l’inglese in 30 giorni)
- Spiega come (es. come guadagnare 1000 euro a settimana da casa)
- Elenca (es. 6 modi sicuri per aumentare il traffico del tuo sito)
- Affascina (es. scopri i segreti del massaggio ossigenate)
- Intriga (es. un broker finanziario di successo svela i suoi segreti)
- Narra (es. per poco non ci lasciavo la pelle l’altra sera)
- Domanda (es. ti piacerebbe andare in pensione a 50 anni?)
- Presenta una novità (es. nuova smaltatrice con sensori ellittici)
- Cita un testimonial (es. scopri perché brad pitt indossa l’intimo pincopallo)
- Menziona il target (es. check up meccanico gratuito per tutti i guzzisti)
- Stagionalizza (es. un regalo per la festa della mamma che piacerà anche a papà)
- Tematizza (es. pincopallo newsletter: tutto sulla piegatura a laser)
- Personalizza (es. il programma fitness che piacerebbe a megan fox)
- Comanda (es. arresta la caduta dei capelli)
- Scrivi perché (es. 6 motivi per investire nei pincopallo funds)
Keep it simple stupid!
Recentemente, Mailchimp, azienda specializzata nell’email marketing, ha pubblicato il resoconto di una ricerca condotta su 40 milioni di newsletter inviate dai clienti che utilizzano la sua piattaforma.
Sono stati rilevati gli open rates migliori e peggiori, e sono stati messi in relazione con gli oggetti.
Stando a Mailchimp, quindi, quando inviamo una newsletter è meglio scrivere nell’oggetto dell’email quello che effettivamente contiene, senza i fronzoli e gli artifici del linguaggio pubblicitario.
Questo può essere vero per le opt-in newletter ma per tutto il resto (DEM e quant’altro) son convinto che un po’ di varietà, invenzione e mestiere siano necessari per farsi vedere e leggere.
Buoni spunti per la scelta dell’oggetto grazie!Io ho un dubbio amletico…è vero che l’uso di parole come “promozione”, “acquista”, “gratutito” o in generale di termini che indicano una finalità commerciale potrebbero far finire la newsletter direttamente nella cartella spam? In questo articolo http://www.opendem.it/come-scegliere-l-oggetto-delle-newsletter.html sembrerebbe scontato che alcuni termini siano sempre da evitare, però a volte la finalità dell’email marketing è esclusivamente quella di promuovere una serie di prodotti…è sbagliato inserire nell’oggetto riferimenti ad occasioni speciali e sconti?È innegabile che questo tipo di titoli attirino molto i destinatari!
"Mi piace""Mi piace"
buongiorno valerio, non ho sottomano statistiche a riguardo. è probabile che il filtraggio di alcuni termini palesemente commerciali nell’oggetto porti la dem/newsletter direttamente nella cartella spam. quindi, lavorare sul testo dell’oggetto per trovare soluzioni laterali è una sfida cui non possiamo sottrarci. e grazie per la lettura e il commento.
"Mi piace""Mi piace"
ok grazie per la risposta 😀 l’unica via rimane quella di continuare a testare soluzioni diverse e valutare in base ad open rate e click through rate di volta in volta!
"Mi piace"Piace a 1 persona
Buongiorno! Mandare una newsletter aziendale con mittente un nome e cognome (al posto del nome dell’azienda), è una valida idea? Oppure usare un nome e cognome (che il destinatario non conosce) nell’oggetto della newsletter, può andar bene?
"Mi piace""Mi piace"
buongiorno jennifer: io ricevo newsletter aziendali sia con nome e cognome della persona sia con nome aziendale (brand) sia con entrambi. secondo me non c’è una regola fissa e valida sempre. quanto a inserire nome e cognome nell’oggetto, per una newsletter, non mi sembra una buona idea (anche queste mi sono pervenute ma erano DEM).
"Mi piace""Mi piace"
Grazie!
"Mi piace""Mi piace"
prego!
"Mi piace""Mi piace"