Che fine ha fatto quel guizzo di luce?

Ag. Armando Testa, 2023. Il ritorno alla barocca poetica della meraviglia, marinismi copy e visual.

Susan Davis, May 25, 1992, 1992. © Susan Davis and The New Yorker.

La scrittura è l’altra faccia della lettura, e richiede la stessa fatica e la stessa pazienza, la stessa obbedienza e la stessa creatività. Come la lettura, scrivere è sempre rispondere. Scrivere è l’approdo del leggere. Come, nella lettura, sentiamo la parola d’altri che scava in noi, e produce ricchezza; così, nella scrittura, è la nostra parola che affiora, e cerca di dirsi, di farsi discorso, di trovare la propria via nell’infinita flessibilità della lingua. Questo è creatività. Saper fare propria la lingua. Se non si conosce la fatica e il premio di questa esperienza, non si sarà mai capaci di scrivere un annuncio economico o uno slogan con quel guizzo di luce che lo fa subito spiccare sugli altri. E non si possiederà neppure quel barlume di genio che serve alla scienza. Espropriando il soggetto della fatica della creatività si formano solo dei replicanti. Umanisti o scienziati che essi diventino.

Fabrizio Frasnedi, La lingua, le pratiche, la teoriaLe botteghe dell’agilità linguistica, CLUEB 1999.

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Grazie, e Buon 2023!

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Copywriter di Monza, se ci sei… batti un copy!

Ah, ma allora sei ancora vivo! Ci avevi fatto temere il peggio.

“Spiacente deludervi, ma la notizia della mia morte è grossolanamente esagerata.” Uso le parole di zio Twain per confermare la mia attuale permanenza in vita.

Ma, veramente, non c’è stata nessuna notizia della tua morte. Diciamo che la tua prolungata assenza da questo blog equivale, nel mondo digitale, a una “morte virtuale”… non so se capisci cosa voglio dire.

Certo che capisco, sono un vecchio copywriter mica un vecchio rincoglionito! So bene che non pubblicare contenuti per diverso tempo è come decretare la propria fine digitale. Comunque, ricordati che io sono sul web già dal 2004, con il mio blog creative classics, che è diventato un “classico” per chi fa il mestiere del creativo pubblicitario. Diamo a Cesare quel che è di Cesare, eh!

Nel frattempo quanto sei diventato suscettibile… manco fossi un Pirella o un Barbella! Ti ricordavo solo che nel mondo digitale vigono certe regole, solo questo.

Allora, grazie per avermelo ricordato. Mettiamola così: sono vivissimo nel mondo reale ma un po’ meno in quello virtuale. È accettabile?

Perfetto. Capisco la presa che il mondo reale esercita su di te ma come copywriter di Monza dovresti dedicare altrettanto tempo e adeguate risorse anche al mondo virtuale. Serve equilibrio nella vita, no?!

Certo, sono il primo a riconoscerlo, però… però, oggettivamente, cosa ti aspetti che scriva ancora in questo blog che non sia già stato scritto (magari meglio) in qualche altro sito o libro? Vorrai mica che compili l’ennesimo articolo seo friendly: “33 modi di scrivere un titolo accattivante”, “la guida definitiva al brand naming perfetto”, “corporate storytelling e viaggio dell’eroe”, “funnel per fisioterapisti”? Cheppalle!

Okay okay non ti scaldare… ho capito il tuo punto di vista ma… ma ora sei in fase di stallo, mi pare. Quindi?

Quindi cosa?

Quindi continui così o ti fai venire un’idea per uscire dalla palude in cui sei finito?

Senti bello, me la sto prendendo comoda… va bene?!!! Il blog è mio, il tempo è mio e li gestisco io, non devo rendere conto a nessuno… chiaro?!

Beh, proprio a nessuno… no! Hai giusto qualche aficionado che ti segue e dovresti postare qualcosa di tanto in tanto, se non altro per dimostrare che a questi quattro gatti ci tieni. O no?!

A me i gatti non sono mai piaciuti. Preferisco i cani o i criceti… a proposito: da ragazzino ne ho avuto uno di criceto. Si chiamava Benni, era tanto carino, di notte girava girava girava, faceva un casino che a volte mi svegliavo e mezzo addormentato a mezza voce lo supplicavo “Benni adesso basta girare, è tardi…su’, torna a dormire”. Lui mi guardava con le guance gonfie di semi di girasole poi riprendeva a ruotare imperterrito con quelle velocissime zampette… si allenava tutte le notti con scrupolo e disciplina da campione. Poi una mattina l’ho trovato stecchito nella ruota, era come irrigidito. Io e mia sorella gli abbiamo fatto il funerale: l’abbiamo infilato in un vasetto di Nescafé e l’abbiamo seppellito dietro casa, con tutti gli onori e molto pianto… piccolo Benni…

Ebbasta, daaaai! Per carità di Dio! Ti sei rincoglionito! Cominci a tirare in ballo queste bambinate del tuo tra-passato remoto, che non frega niente a nessuno… il criceto poi!

Massimo rispetto! Benni era uno di famiglia! Una sagoma di criceto, simpatico, giocherellone… altroché…

Ommadonna! Senti, chiudiamola qui…per ora. La pandemia ti ha fatto male!

Eh, chiudiamola qui, fa’ come ti pare!

Comunque il problema rimane e va risolto. Datti una mossa, caro copywriter di Monza, se non vuoi scivolare nel posizionamento di google!

Il posizionamento? Ah, il posizionamento! Uh, il posizionamento! Scivola scivola scivola!

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